Nostalgica, malinconia, decadente e misteriosa.
Illogica, imperfetta, contraddittoria e dissonante.
La definirei così Lisbona.
È in Europa ma si respira un’aria diversa, a tratti sembra di essere in America Latina.
Un tempo gigantesco impero, oggi un paese un po’ nostalgico e in difficoltà.
Il sole fa da padrone, quando c’è i colori si trasformano e si illuminano le case e i meravigliosi azulejos.
La mia Lisbona è stata all’insegna… buon cibo, facciate di palazzi, vicoli nascosti e mare. Lontano dai turisti il più possibile per coglierne l’essenza più vera.
Il mio consiglio è di prendersi qualche ora per vagare senza meta e perdervi tra le vie di zone periferiche. Io ho scelto di andare a Belem a piedi e, passeggiando, ho scoperto un quartiere meraviglioso che si chiama Mandragoa. Qui sembra davvero essersi fermato il tempo, ancora di più di Alfama che ormai è meta turistica. A Mandragoa ho trovato la vera gente di Lisbona e l’atmosfera più genuina. Case dai colori pastello, lenzuola appese, bambini che giocano a pallone in mezzo alla strada, profumi che escono dalle finestre.
Alfama, il quartiere antico di Lisbona dove vivono operai e pescatori, sorge vicino al Castello Sao Jorge. Vicoli strettissimi, improvvisi “belvederi” e panni stesi fuori dai balconi, vecchiette affacciate dalla finestra e gabbie con i canarini fuori dalle porte. Questo delizioso angolo di Portogallo fa tornare in mente Napoli o, ancora di più, Ischia.
È proprio ad Alfama che ho trovato il ristorantino che ho preferito di tutto il viaggio. Inaspettato e lontano dai ristoranti turistici, “Tu e Eu” si trova lungo una stradina dove passa poca gente. Ho notato subito il menu con i piatti del giorno, due tavolini all’esterno e 3/4 all’interno. Un bel ragazzo portoghese e una signora, probabilmente la mamma, in cucina. Semplice, conviviale, genuino. La scelta migliore per assaporare la vera Lisbona. Nota a favore: la signora che viene al tavolo e ci dice qualche parola in portoghese per farci capire che dobbiamo assaggiare il suo riso e latte, appena fatto. Una bontà. Se vi capita di passare ad Alfama per mangiare ve lo super-consiglio!
Un altro ristorantino dove vi consiglio di andare per assaporare i gusti del luogo è vicino Caldada do Combro. Si chiama Casa da India, non mi aspettavo nulla quando sono entrata perché è molto spartano e “alla buona” ma ne sono uscita super entusiasta, era tutto buonissimo e le porzioni davvero abbondanti. Ce lo ha consigliato un ragazzo del luogo.. altrimenti non ci sarei entrata onestamente! Ho preso riso con il pesce e il baccalà. (trovate sia le mezze porzioni che quelle intere).
Se mi seguite su instagram saprete della mia passione per i palazzi, naturalmente mi sono persa a fotografare le facciate delle case, gli azulejos, le finestre…
La vita notturna si concentra tra le stradine in salita di Bairro Alto ma il bar più particolare di Lisbona è il Pavilhao Chines a Principe Real, zona gay-friendly nella parte nord della città sopra Bairro Alto. Turistico senza dubbio ma vale la pena andare a bere un drink per vederlo in tutta la sua particolarità.
Non dimenticate di mangiare il Bacalhao cucinato in mille modi e assaggiare i Pasteis de Nata. E infine fermatevi a osservare dall’alto la città, innumerevoli sono i “miradouro” da cui guardare il mare e ammirare le case colorate arroccate sulle colline della città. Ed è in quel momento che potrete rilassarvi davanti ad un pezzo d’Europa meraviglioso.