In Via delle Foppette a Milano, una piccola via nascosta in zona Savona/Solari, ha da poco aperto una pizzeria d’asporto che si chiama Thursday Pizza.
Il founder è un ragazzo della mia età, Alessandro, che ha scelto di lasciare il suo precedente lavoro per buttarsi in una nuova avventura.
Quante volte avete mangiato una pizza con gli amici e la mattina dopo vi sentivate appesantiti e continuavate a bere acqua? Da questo nasce l’idea di creare una pizza da asporto leggera e digeribile, fatta con farina integrale (con aggiunta di soia) e con ingredienti di ottima qualità.
La pasta della pizza è composta da un mix di farine tipo 1 semi-integrali, biologiche, macinate a pietra, lasciate lievitare 48h.
Il risultato è una pizza leggermente più costosa rispetto a una pizza da asporto comune ma certamente più buona e più sana.
Non è finita qui: Alessandro ha scelto di puntare sul biologico, infatti trovate solo birre biologiche, succo di mirtillo, è bandita la Coca Cola ma potete ripiegare sul Chinotto, sull’aranciata e sulla gazzosa.
La consegna avviene solo in bicicletta o con scooter elettrici, non producono CO2 e piantano un albero per ogni pizza venduta.
Potete ordinarla online oppure passarla a prendere ma potete anche mangiarla lì perché ci sono circa 20 tavolini e il weekend è tutto pieno!
Veniamo alle pizze…
Se cercate la classica dovete assaggiare Regina con pomodoro e mozzarella e olio EVO.
“Decima” è la pizza che ho provato io: rucola, pomodoro tipo roma, prosciutto cotto, mozzarella di bufala e olio tartufato.
“Pistaccia” mi ispira un sacco e voglio tornare a provarla: mortadella, fior di latte fresco, granella di pistacchi, olio EVO.
Potrebbe incuriosirvi la “Assente” con fior di latte, scamorza affumicata, cipolla caramellate, olive nere e pancetta oppure la “Rustica” con stracciatella, pomodoro tipo roma, oliere nere, capperi, timo. Se avete voglia di sperimentare la “Sopraffina” è pensata per voi: datterino giallo, fior di latte, gorgonzola, miele, noci, mele, aceto balsamico, limone, salvia.
Gli ingredienti seguono la stagionalità e troverete sempre dei fuori menu come la pizza con fiori di zucca, scamorza, zucchine julienne e timo.
Ora vorrei fare una menzione speciale al Cremino. Io non sono mai stata nelle marche quindi sono giustificata se non avevo mai sentito nominare il cremino. Da quando l’ho provato è entrato nei cibi preferiti in assoluto. Non riesco a dimenticare la sensazione del primo morso “ma è dolce!” dato che non avevo idea di cosa fosse e l’aspetto era quello di una crocchetta di patate.
Di sano c’è poco ma fa parte a pieno titolo del “comfort food”. Crema fritta, la chiamano.
Sostanzialmente è crema pasticciera fritta e si mangia insieme alle olive. Ho dimenticato per un attimo il giornale “Alimentazione Naturale” che compro ogni mese, il farro e il grano saraceno, ciliegie e albicocche con cui stresso le mie colleghe ogni giorno e mi sono gustata, in estasi, il mio cremino.
Per ora il servizio di delivery copre la zona che va circa da Corso Vercelli a Romolo (quindi tutti gli altri o la vanno a prendere o la mangiano direttamente lì!) ma in futuro chissà… diventerà ristorante? Aprirà un altro punto vendita in una zona diversa? Vedremo!